Letteratura giapponese

Storia del letteratura giapponese

Storia letteratura giapponeseLa storia della letteratura giapponese è ricca di opere, artisti e avvenimenti legati alla storia del paese. Ha inizio con il cosiddetto periodo Nara, il periodo storico che va dal 710 al 794 e che prende il nome dall'antica capitale giapponese, allora chiamata Heijo-Kyo. Grazie anche alle influenze della vicina Cina, con l'epoca Nara la precedente tradizione caratterizzata dalla  mitologia giapponese, si arricchisce di testimonianze scritte, seppur attraverso l'uso di ideogrammi. Una delle prime opere letterarie giapponesi è il Man'yoshu', un'antologia di poesie contenente poemi di corte in stile 'waka' (in 31 sillabe), con la quale si intravede anche lo sviluppo della stessa capacità di composizione: più sentita ed emozionale agli inizi, molto più retorica verso la fine dell'VIII secolo.
 
Il periodo successivo della letteratura giapponese è conosciuto come epoca Heian. Come il precedente, prende nome dall'omonimo periodo storico (794-1185) ed è anch'esso legato ad una città, l'allora nuova capitale di Heian-kyo (l'odierna Kyoto). Viene definito come il periodo classico della letteratura giapponese, caratterizzato da una propria ortografia autoctona, detta Kana, con la quale si ha anche una rappresentazione fonetica della stessa lingua giapponese. La prima antologia di opere autoctone è la Kokin-wakashu, del 905, che raccoglieva diversi poemi e poesie di carattere imperiale. A questa seguono opere come Ise monogatari, Toasa Nikki (X secolo) e l'opera Taketori monogatari (Storia di un tagliabambù, del 909 circa), caratterizzate dallo sviluppo in prosa della letteratura dialettale. Nascono i noti circoli imperiale femminili giapponesi, capaci di influenzare la grande produzione letteraria in prosa dell'XI secolo. La poesia del periodo Heian è raffinata, semplice e pone l'accento sul legame tra l'uomo e la natura. Il "mono no aware", il sentimento provate nelle cose che circondano l'animo umano, è il principio che la caratterizza. Ki-no Tsurayuki è uno dei massimi esponenti di questo periodo storico.

La letteratura medioevale del Giappone si sviluppa con il periodo Kamakura e Miromachi, caratterizzato dalla nascita del cosiddetto 'verso legato' o a 'catena' (il renga), dove il testo viene scritto da due o tre persone, a catena e legato in un pezzo unico. La tradizione originaria è sempre quella del "waka", sviluppato poi dagli avvenimenti storici del periodo, guerre civili, avvento dei samurai e shogunato, dove troviamo una letteratura della piccola realtà quotidiana, resa amara dai conflitti. Le opere venivano scritte anche da comuni cittadini, detti Sogi, che amavano 'raccontare' gli avvenimenti di guerra, come il 'Gunki monogatari' o il 'Heike monogatari' del XIII secolo. Erano queste storie raccontate negli ambienti dell'epoca dai monaci. Guerre e instabilità terrena portarono le filosofie buddiste alla produzione e alla raccolta di saggi detti Hojoki (tra cui spicca il Ricordi di un Eremo di Kamo no Chomei). Nel periodo Muromachi, in particolare, che va dal 1333 al 1568, si sviluppa anche il Teatro del nō, (o teatro del Noh) di origine scintoista, presentato inizialmente da Kan'ami Kiyotsugu, poi perfezionato dal figlio, Zeami.

L'affermazione della classe mercantile dà vita alla letteratura del periodo Edo (1600-1868) che prende il nome dall'odierna capitale Tokyo. Il potere degli Shogun si conferma con l'investimento della famiglia Tokugawa, mentre l'economia è caratterizzata dalla circolazione di una moneta unica. La marcata produzione e il commercio, portano ad un alto sviluppo economico e ad una conseguente agiatezza sociale. Ne deriva uno sviluppo nel campo dell'istruzione e una successiva proliferazione letteraria. Opere di successo di questo periodo sono quelle di  Ihara Saikaku con il suo "Koshoku ichidai otoko" (1682, Vita di un libertino) e Matsuo Basho con le sue poesie in forma Haikai, in 17 sillabe. In generale, si assiste ad una notevole produzione letteraria gradita ad un pubblico di massa.

L'epoca moderna della letteratura del Giappone inizia con la restaurazione Meiji, nel 1868, ed è valorizzata anche da influenze di tipo occidentale. Futabatei Shimei, è stato uno degli scrittori più rappresentativi di questo periodo, a lui si deve la creazione del primo romanzo inteso come moderno, in lingua giapponese, il Ukigumo (1889, Il Turbine). La lingua colloquiale si rende più apprezzabile al lettore comune, rispetto alle forme più letterarie. Si distinguono anche gli scrittori Higuchi Ichiyo, Shimazaki TosonAkutagawa Ryunosuke  e Mori Ogai.
 
Il XX secolo è caratterizzato da una letteratura di formazione internazionale, vi troviamo le ispirazioni del naturalismo francese, della letteratura tedesca o inglese. Un periodo questo facilmente divisibile in due parti, la prima quella che presenta una letteratura del dopoguerra, la seconda quella che propone una nuova generazione di scrittori: fanno parte della prima sezione, scrittori come Dazai Osamu, con la sua triste esperienza, Tanizaki Jun'ichiro con il suo capolavoro Sasameyuki del 1948 (Neve sottile), il premio Nobel Kawabata Yasunari con il suo Yukiguni del 1948 (Paese delle Nevi). Del secondo periodo fanno parte i celebri Mishima Yukio, Oe Kenzaburo, Abe Kobo, Murakami Haruki e Banana Yoshimoto.

 

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