Attrazioni turistiche Giappone
Giardini Zen
Giardino zen è il nome che gli occidentali danno al karesansui (枯山水), “paesaggio secco”, ovvero l’arte giapponese di disporre pietre e ghiaia in modo da riprodurre simbolicamente il mondo. Il fondo di ghiaia viene rastrellato a creare piccole onde, mentre le pietre che emergono da questo “mare” formano delle isole. L’elemento vegetale, centrale in ogni giardino, è quasi del tutto mancante nel karesansui, fatta eccezione per i muschi sulle rocce. In maggiore misura rispetto all’ikebana, nel Karesansui si manifesta la riduzione di elementi e di colori. Un intero universo è rappresentato con soli due materiali e con un semplice bicromia.
Quelli zen non sono giardini dove poter entrare e magari passeggiare, ma sono giardini per la meditazione.Li troviamo soprattutto nei cortili dei monasteri e hanno la funzione di aiutare i monaci a circondarsi del vuoto nelle loro menti. Sono disposti in maniera tale da creare ombre diverse a seconda dell’ora del giorno, ribadendo ulteriormente il concetto di transitorietà della vita: niente rimane immutato per sempre. Tra i giardini Zen più noti del Giappone, troviamo il giardino di Ryoan-ji di Kyoto in cui della sabbia fine e chiara è stata modellata a formare l’oceano sul quale si stagliano quindici massi raggruppati in cinque piccoli arcipelaghi.
Pare che il karesansui dia a chi lo visita un profondo senso di rilassamento. Molti studiosi affermano che tale creazione tocchi un livello di coscienza subconscio dal quale deriverebbe l’effetto calmante. Oltre a rappresentare, come abbiamo visto, un “paesaggio marittimo”, vi possono essere rappresentati anche altri disegni: una mamma tigre e i suoi cuccioli che nuotano in un lago o parti dell’ideogramma di “cuore” o “mente” (心 kokoro).
Al di là delle varie interpretazioni resta il fatto che queste creazioni sono molto spettacolari, originali e di non facile comprensione per l'animo poco attento o anche solo poco esperto di buddismo e cultura giapponese. I giardini zen posso essere riprodotti anche in dimensioni ridotte in strutture di legno e vengono detti bonseki.
Il paesaggio secco non è l’unica forma di giardinaggio giapponese. Esistono, in effetti, straordinari giardini giapponesi in cui la componente vegetale è predominante. Anche qui la componente simbolica è molto forte. A tale fine ci sono degli elementi insostituibile e irrinunciabili: un albero sempreverde (molto usato è il pino giapponese) che indica l’eternità; un masso che simboleggia la calma; una lanterna di pietra come tramite tra l’uomo e la divinità. Essenziali nella creazione di un giardino giapponese sono i sakura (桜), ciliegi in fiore selvatici (non danno frutti), il cui sbocciare dei fiori è una vera e propria festa per i giapponesi: nel giorno del noto festival di Hanami, i locali usano riunirsi nei giardini o nei parchi pubblici per ammirare lo spettacolo della fioritura di questi alberi.
Quelli zen non sono giardini dove poter entrare e magari passeggiare, ma sono giardini per la meditazione.Li troviamo soprattutto nei cortili dei monasteri e hanno la funzione di aiutare i monaci a circondarsi del vuoto nelle loro menti. Sono disposti in maniera tale da creare ombre diverse a seconda dell’ora del giorno, ribadendo ulteriormente il concetto di transitorietà della vita: niente rimane immutato per sempre. Tra i giardini Zen più noti del Giappone, troviamo il giardino di Ryoan-ji di Kyoto in cui della sabbia fine e chiara è stata modellata a formare l’oceano sul quale si stagliano quindici massi raggruppati in cinque piccoli arcipelaghi.
Pare che il karesansui dia a chi lo visita un profondo senso di rilassamento. Molti studiosi affermano che tale creazione tocchi un livello di coscienza subconscio dal quale deriverebbe l’effetto calmante. Oltre a rappresentare, come abbiamo visto, un “paesaggio marittimo”, vi possono essere rappresentati anche altri disegni: una mamma tigre e i suoi cuccioli che nuotano in un lago o parti dell’ideogramma di “cuore” o “mente” (心 kokoro).
Al di là delle varie interpretazioni resta il fatto che queste creazioni sono molto spettacolari, originali e di non facile comprensione per l'animo poco attento o anche solo poco esperto di buddismo e cultura giapponese. I giardini zen posso essere riprodotti anche in dimensioni ridotte in strutture di legno e vengono detti bonseki.
Il paesaggio secco non è l’unica forma di giardinaggio giapponese. Esistono, in effetti, straordinari giardini giapponesi in cui la componente vegetale è predominante. Anche qui la componente simbolica è molto forte. A tale fine ci sono degli elementi insostituibile e irrinunciabili: un albero sempreverde (molto usato è il pino giapponese) che indica l’eternità; un masso che simboleggia la calma; una lanterna di pietra come tramite tra l’uomo e la divinità. Essenziali nella creazione di un giardino giapponese sono i sakura (桜), ciliegi in fiore selvatici (non danno frutti), il cui sbocciare dei fiori è una vera e propria festa per i giapponesi: nel giorno del noto festival di Hanami, i locali usano riunirsi nei giardini o nei parchi pubblici per ammirare lo spettacolo della fioritura di questi alberi.
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